Dal 1° al 4 marzo 2024 i ragazzi e le ragazze di Cesar-Stock hanno vissuto i mini-esercizi spirituali, un’esperienza che i Padri Dottrinari hanno provato a riproporre dopo qualche anno di interruzione.
Ci ha ospitato con grande cortesia e attenzione la Casa dell’Amicizia di Almese (TO), e Patrizia con i sui prelibati piatti ci ha permesso di sentirci davvero a casa! Una decina i partecipanti, ai quali abbiamo chiesto qualche parola di verifica e resoconto.
«Penso che i mini esercizi siano un’esperienza da fare, se è la prima volta che li fate niente paura, perché sono molto tranquilli ed efficaci allo stesso tempo. Inoltre se si fa fatica all’inizio per imparare a concentrarsi …, ci sarà qualcuno pronto ad aiutarvi. Sarete un poco rinati dopo averli fatti!».
«Di questi esercizi spirituali, i primi per me, mi rimarranno impresse tre cose:
1) Il valore dell’esercizio. Indipendentemente da quale sia il campo di applicazione, esercitarsi in qualcosa richiede sempre uno sforzo, che in questo caso – contrariamente a quanto potessi pensare in partenza – non era solo mentale, ma anche fisico. Perché se la mente fa di tutto per farti uscire dai binari, vagando da un pensiero all’altro, il fisico inizia a colpirti in maniera più subdola, con dolori, fastidi e pruriti. Per me questi sono stati gli aspetti più complessi da affrontare, ma la loro gestione – indipendentemente dal successo – è stata una componente importante dei miei momenti di preghiera.
2) Le varie facce del silenzio. Non vigeva l’obbligo in senso stretto, piuttosto un invito ad autogestirsi cercando di limitare il rumore eccessivo, frivolo. In questo scenario ho potuto riscoprire la bellezza e la serenità del silenzio, ma al contempo l’imbarazzo e il disagio sociale a cui tristemente è associato, abituati come siamo a ricercarlo solo in situazioni di stanchezza e sconforto anziché per il piacere di sguazzarci dentro. Personalmente l’ho apprezzato, al punto da arrivare a patire i momenti in cui veniva meno.
3) La complessità e il fascino delle Scritture. Complesse perché un testo apparentemente “stranoto” come la parabola del samaritano si è rivelato essere ricco di significati nascosti, spunti di riflessione e preghiera e interpretazioni che mai avrei trovato da solo. Affascinanti perché contenenti tutto lo scibile umano, sempre attuale e presentato con un filtro di semplicità tale da arrivare direttamente al cuore del lettore, facendo percepire quel dialogo caratterizzante il rapporto con Dio. Sono stati sicuramente giorni tanto intensi e stancanti quanto arricchenti dal punto di vista umano e spirituale, un ottimo trampolino per riportare in alto la mia preghiera che lentamente andava affievolendosi. Da rifare!».